Il 4 dicembre la classe 3^A del Liceo Classico ha partecipato alla videoconferenza organizzata nell’ambito del “Festival del Classico” di Torino, una manifestazione con diversi eventi formativi ed educativi che hanno come scopo quello di permettere agli studenti di andare verso il futuro, ma con lo sguardo ben ancorato al passato.
L’incontro, pensato appositamente per le scuole, ha visto la partecipazione di quasi 300 ragazzi collegati da tutta Italia; la lectio è stata tenuta da Maurizio Bettini, filologo classico e antropologo, docente presso l’Università degli studi di Siena, e ha avuto come tema centrale il concetto di “Barbaro”.
Sono i Greci a inventare il concetto di «barbaro», con cui si riferivano allo straniero. «Barbaro» – ha ricordato Bettini – significa «colui che balbetta»: il termine si è caricato fin dall’origine di una connotazione negativa con cui riferirsi a lui, prenderlo in giro, escluderlo come «chi non conosce la mia lingua». Questa accezione offensiva non esiste fra i Romani, non può esistere, perché Roma stessa nasce come un’accozzaglia di persone provenienti da luoghi diversi, e non perderà mai tale tradizione di accoglienza.
L’incontro con Maurizio Bettini ha permesso ai nostri allievi di riflettere su come oggi sembriamo troppo spesso preoccupati di stabilire chi è “noi” e chi è “loro”: da molti anni non si parla d’altro, soprattutto nel discorso politico e in quello dei media; le culture si oppongono, in Italia si sono riacutizzate le differenze fra Nord e Sud e con gli altri Paesi d’Europa. Angosciati dalla nostra identità da affermare, da difendere perché minacciata dal disordine che i diversi da noi sembrano introdurre, lavoriamo per escludere migranti, rom, omosessuali, disabili e tutte le categorie di “fuori posto” perché fuori da quadri condivisibili. Ma – come ha sottolineato il relatore della lectio – una reazione identitaria che sia, al contrario, positiva e inclusiva è possibile.
[Immagine: particolare del mosaico raffigurante la battaglia di Isso (333 a.C) in cui l’esercito di Alessandro Magno sconfisse i persiani guidati da Dario III. Il mosaico fu ritrovato nel 1831 a Pompei, nella pavimentazione della casa del Fauno, durante gli scavi archeologici].