

Nell’ambito del progetto “Adottiamo un sentiero” e delle attività PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento) rivolte alle classi terze del Liceo Scientifico, lo scorso 6 dicembre gli studenti hanno svolto la prima di una serie di uscite alla scoperta del territorio. Pubblichiamo il resoconto redatto dalle classi al rientro dall’esperienza.
Il giorno 6 dicembre 2019 noi alunni delle classi terze del Liceo Scientifico dell’Isis Paschini Linussio di Tolmezzo, nell’ambito del progetto “Adottiamo un sentiero”, organizzato dalla scuola come attività di PCTO in collaborazione con la sezione del CAI di Tolmezzo, ci siamo recati sul sentiero del Conoide dell’Amariana (presso i cosiddetti Rivoli bianchi) e sul Belvedere del Monte Amarianute. Il progetto ha tra i suoi obiettivi quello di approfondire le peculiarità del territorio locale, particolarmente ricco dal punto di vista geologico e naturalistico.
La nostra camminata è partita dal centro studi di Tolmezzo, mentre l’esplorazione è iniziata a partire dalla palestra di roccia lungo la strada che porta a Illegio.
Lungo il tragitto sono state svolte diverse soste per osservare sul campo la geomorfologia del territorio e alcuni aspetti della flora e della fauna locali. In particolare ci siamo soffermati sul valore geologico e naturalistico del conoide, ritenuto per grandezza e rilevanza geologica il più grande d’Italia e secondo in Europa. Il conoide costituisce infatti uno dei numerosi geositi della nostra regione di grande interesse scientifico e didattico. Abbiamo camminato sui detriti di Dolomia Principale (la roccia sedimentaria che costituisce l’ossatura del Monte Amariana), che da migliaia di anni si accumulano grazie all’azione del Torrente Citate.
Dopo una faticosa (ma appagante) salita, siamo giunti sul Belvedere del Monte Amarianute, dal quale abbiamo potuto ammirare il vasto panorama. Dal Belvedere è possibile osservare la conca tolmezzina, la valle del Tagliamento, scorgere il lago di Cavazzo, il Monte San Simeone, il Col gentile, il Monte Strabût, il Monte Dobis, per citarne solo alcuni.
Durante l’escursione abbiamo “calpestato” diversi tipi di terreno, e osservato da vicino diversi ambienti; ciò ci ha resi consapevoli della varietà della flora e del territorio. Per quanto riguarda la fauna abbiamo avuto la fortuna di osservare i grifoni, che diversi studenti non avevano mai visto dal vero. Grazie ad alcuni alunni dotati di macchina fotografica, abbiamo potuto acquisire immagini utili alla prosecuzione del progetto.
A fine giornata abbiamo anche raccolte alcune opinioni degli studenti: «È stata una bella esperienza che ci ha formato e ci ha resi consapevoli delle peculiarità del nostro territorio, peculiarità che devono essere valorizzate e fruite attraverso attività di questo tipo»; «Da questa esperienza ci aspettiamo di acquisire nuove informazioni e passioni da tramandare e divulgare anche ad altre generazioni, sperimentando una dimensione divulgativa»; «Il sentiero è stato impegnativo per alcuni di noi, ma nello stesso tempo ha lasciato a tutti una soddisfazione per la meta raggiunta e la visione del panorama»; «Nel complesso è stata una esperienza impegnativa ma da rifare».
Ora, le nostre attività continueranno a scuola in preparazione di una seconda uscita che verrà svolta in primavera per studiare il sentiero percorso in un’altra stagione e ammirare nuovamente le ricchezze del nostro territorio, che non a caso è stato definito da molti studiosi «…uno scrigno geologico…».
(Allievi della classi 3ALS e 3BLS del Liceo Scientifico dell’Isis Paschini Linussio)



